Facciamo subito una premessa: il neonato non conosce i gusti degli alimenti e durante il primo periodo di vita apprezza solo il gusto del latte. Nel suo primo anno di età ha quindi bisogno di scoprire i diversi sapori, apprezzarne la bontà per poi imparare a selezionare e avere nel tempo i suoi gusti culinari.
Ecco perché i primi anni di vita di un bimbo sono molto importanti: incidono sul suo comportamento alimentare e sviluppano il senso del palato.
Una delle prime informazioni che il pediatra comunica alla mamma riguarda l’utilizzo dei condimenti. L’indicazione è molto chiara: bisogna evitare miele, sale e zucchero almeno fino al secondo anno di età.
Questo perché nella nostra alimentazione generalmente condiamo le pietanze con l’aggiunta di sale senza renderci conto che questa abitudine non è per niente salutare per il nostro fabbisogno. Mangiamo biscotti, gelati e dolciumi vari senza pensare se il nostro corpo ne ha veramente bisogno
Il sale non va dato nel primo anno di età ma compiuto l’anno va comunque dato in minima quantità. Questo significa che dopo lo svezzamento, considerando il bambino già grande e “adulto”, è sbagliato pensare di adattare le sue abitudini a quelle della famiglia. Al contrario deve essere la famiglia a cambiare i suoi gusti e risparmiare sull'utilizzo di sale riducendone le quantità.
Ma perché è importante evitare il sale e lo zucchero fino al secondo anno di età? Esistono dei motivi ben precisi:
- Il latte materno e il latte formulato sono già zuccherati
- I bambini imparano ad apprezzare il gusto degli alimenti
- I bambini vengono educati a un’alimentazione più sana
- Esistono cibi al naturale giù zuccherati e salati
- L’introduzione dello zucchero prima del tempo arreca possibili conseguenze sul processo di dentizione del bambino e l’insorgenza di carie
- Gli zuccheri favoriscono l’obesità infantile
- I bambini si abituano al gusto dolce e si crea una cattiva abitudine
- Non bisogna sovraccaricare i reni dei bambini (delicati nella fase dello sviluppo) ma gli si deve permettere di svolgere appieno la loro funzione
Gli effetti di un’alimentazione non corretta si concretizzano quando il bambino è adulto. Lo spiega bene GianVincenzo Zuccotti, tra i promotori di un progetto scientifico sull'alimentazione dei bambini in Italia, Nutrintake, e direttore della clinica pediatrica dell’ospedale Sacco di Milano. Zuccotti fa notare come la generazione del passato è cresciuta senza regole alimentari precise.
Lo specialista sostiene che oggi, in una generazione di ipertesi, si stanno pagando le leggerezze del passato. Sale, zucchero e miele, infatti, non erano proibiti, al contrario questi ultimi venivano dati insieme al ciuccio per calmare il neonato. Un’abitudine alquanto sbagliata che ora è possibile evitare grazie alla giusta informazione.