“Condividere le attività ludiche è una linfa importante per nutrire il legame nonni-nipoti. Entrambi ne traggono grandi benefici su molti piani. Il piacere che i nonni ne ricavano…è anche quello di ridare voce a lontani echi della propria infanzia”
Tutte le esperienze umane sono caratterizzate da un tempo ed occupano in maniera particolarmente significativa un loro spazio temporale nel corso della vita, non così per il gioco che rappresenta l’esperienza culturale più lunga che l’uomo può fare, infatti, si comincia a giocare quando si nasce e si continua per tutta la vita, se si comprende il valore formativo e rivitalizzante del gioco.
“Nel gioco noi abbiamo la possibilità di esprimere veramente noi stessi. Esistono molti tipi di gioco, ci sono giochi aggressivi, giochi che richiedono abilità fisiche, giochi che richiedono capacità mentali, giochi di semplice relax (per esempio i solitari).
I giochi sono distribuiti equamente in tutto il mondo e si gioca da sempre….il gioco è il mezzo mediante il quale il bambino apprende e si addestra a fare quello che la vita poi gli richiederà…Sostanzialmente i giochi si ripetono nelle varie culture. Chi gioca ? non soltanto i bambini, ma anche gli adulti. Il gioco ha una valenza terapeutica perché aiuta la socializzazione.
Leggere un libro, ascoltare musica, tenersi per mano è molto bello, ma anche giocare aiuta a mantenersi allenati, elastici mentalmente ed emotivamente. La gente si diverte giocando, perché sente un estremo bisogno di uscire dalla quotidianità e ha bisogno di fantasia e di esprimere la propria creatività”.
Uno dei grandi valori dell’umanità è la facoltà di ricordare, una memoria importante tramandata di padre in figlio, recuperarla è fondamentale, anche quella dei giochi perché è la più antica, coeva a quella dell’uomo.
Per vivere ed invecchiare bene occorre superare la schiavitù delle abitudini e aprire la propria vita a nuove esperienze, ad esempio accettare di imparare nuovi giochi per allenare la memoria, tenere il cervello in movimento, riscoprire il gusto di un divertimento rasserenante. Insomma continuare ad imparare può veramente essere un’azione di prevenzione e promozione del benessere.
Giocando si può accettare con gioia il fluire del tempo, imparare a cogliere il momento giusto, concedere tempo al divertimento, riscoprire la voglia di sorridere e ridere insieme, recuperare il rapporto fra generazioni attraverso la continuità dei legami fra nonni e nipoti, scambiare esperienze di vita, rifiutare l’ineluttabilità di certe situazioni, risvegliare la voglia di vivere e di sentirsi giovani, comprendere profondamente come trasformare ed utilizzare in positivo le energie personali.
“Condividere le attività ludiche è una linfa importante per nutrire il legame nonni-nipoti. Entrambi ne traggono grandi benefici su molti piani. Il piacere che i nonni ne ricavano…è anche quello di ridare voce a lontani echi della propria infanzia”