In un ambiente ricco di stimoli può fare molto per favorire lo sviluppo Crescere complessivo - cognitivo, emotivo e relazionale - del bambino. Ecco perché è importante proporre ai piccoli, praticamente fin dalla nascita, letture e ascolti musicali.
La lettura ad alta voce fa benissimo ai bambini, fin dai primi mesi di vita.«Diverse ricerche scientifiche hanno mostrato che leggere con una certa continuità ai bambini fin dal primo anno di vita è di grande beneficio perché ne influenza positivamente lo sviluppo complessivo»». Parola del pediatra Giorgio Tamburlini, presidente del Centro per la salute del bambino di Trieste e tra i coordinatori nazionali dell'iniziativa Nati per leggere.
Perché leggere ai bambini
Tanto per cominciare, la lettura ai bambini «favorisce lo sviluppo del linguaggio e della capacità di ascolto, concentrazione e comprensione di un racconto. Questo, a sua volta, facilita l’apprendimento nel bambino piccolo e, in prospettiva, migliora le capacità di lettura ed espressive nel bambino più grande, ponendo le basi per il futuro conseguimento di buoni risultati scolastici». Aiuta inoltre a instillare il piacere della lettura, motivando - con il passare degli anni - i bambini a farlo autonomamente. Insomma, un bambino che, già dai primi mesi, riceve letture quotidiane, tenderà ad avere un vocabolario più ricco, si esprimerà meglio e sarà più curioso di leggere rispetto a un coetaneo non abituato in questo senso.
Aspetti affettivi e relazionali
Ma c'è di più. «La lettura - sottolinea Tamburlini - ha un effetto positivo sulla relazione genitori-figli, perché rappresenta un’occasione in cui mamma o papà staccano la spina dalle loro attività e preoccupazioni abituali per dedicarsi a loro. È un momento molto intimo di condivisione, un gesto d’amore, un’esperienza positiva e piacevole che rafforza la relazione con l'adulto, l’attaccamento sicuro». Per tutto questo, non sono richieste doti particolari di lettura: basta seguire il testo e intraprendere con il bambino una lettura che diventa anche dialogo, ricca di scambi affettivi. «Infine, ricordiamo che, attraverso le storie, i bambini imparano a riconoscere con più facilità le proprie emozioni e quelle altrui».
Quando farlo
Prima del sonnellino o della nanna, dopo i pasti, in viaggio, durante le attese (dal medico, per esempio): qualunque momento è buono per leggere, purché sia un momento tranquillo sia per il bambino sia per il lettore, mamma o papà. Bastano pochi minuti al giorno, e se il bambino si agita o è inquieto meglio non insistere, altrimenti smette di essere un piacere.
Il ruolo delle biblioteche
Per leggere libri ai bambini non bisogna per forza comprarli: molte biblioteche hanno sezioni apposite per bambini e ragazzi, che hanno aderito al progetto Nati per Leggere. Offrono a bambini e genitori l'opportunità di conoscere tanti libri, prenderli in prestito e, partecipando a letture di gruppo, scoprire la semplicità e la bellezza della lettura ad alta voce.
I primi libri per bambini
«Fino a sei mesi, il lattante non ha ancora sviluppato le abilità necessarie per approcciarsi al libro fisicamente. Quando però conquista la capacità di stare seduto e di governare la testa si può cominciare ad avvicinarlo alla lettura» afferma Monica Castagnetti, pedagogista di Nati per leggere. «Questo non vuol dire che sarà capace di seguire a lungo una storia, ma che riuscirà a interagire con il volume in qualità di oggetto: lo toccherà; lo assaggerà; lo guarderà, attirato dai suoi colori; e sarà disponibile ad osservarlo almeno per qualche istante. In seguito, la capacità di sostenere l'attenzione sul libro aumenterà gradualmente».
1. Le caratteristiche
I primi libri da offrire al bambino dovrebbero essere molto resistenti e realizzati con materiali atossici, perché è probabile che ci giocherà buttandolo per terra e portandolo alla bocca. «Per catturare la sua attenzione e mantenere la sua concentrazione - che all'inizio è limitata - meglio puntare su volumi colorati e immagini ben riconoscibili, meglio ancora se fotografie».
2. Il bello delle filastrocche
Non solo storie: all'inizio si può puntare molto anche sulle filastrocche, che piacciono molto ai bambini perché ricreano un mondo di sonorità ritmiche e calme. E possono facilmente essere recitate o cantate.
3. Quando il bimbo cresce
A partire in genere dai nove mesi si può proporre al bambino una lettura dialogica, che aiuta a rinforzare il linguaggio. «Per esempio - chiarisce Castagnetti - se stiamo leggendo una storia in cui compare una palla, possiamo fermarci, indicare la figura e dire questa è la palla. Il bimbo, a sua volta la indicherà, riconoscendola, e a quel punto potremmo aggiungere: e la tua palla dov'è?».
Perché ascoltare la musica
Dai primi giorni di vita (e in realtà da prima, dalla gravidanza) anche la musica riveste un ruolo importante per lo sviluppo cognitivo del bambino. Diverse ricerche scientifiche, infatti, mostrano che la musica, oltre a favorire lo sviluppo del linguaggio e della coordinazione motoria, aiuta i piccoli a sviluppare la capacità di ascolto e l'osservazione, a promuovere la concentrazione e l'attenzione e ad esercitare la memoria. Inoltre, ascoltare e "fare" musica con mamma e papà rafforza il legame con l'adulto ed è fonte di benessere. Insomma, sì alla musica per i bambini, anche piccolissimi.
Quale scegliere e come proporla
Secondo le indicazioni del programma Nati per la Musica, si può far ascoltare ai bambini (anche dal vivo) qualunque genere musicale: musica classica, popolare, pop, country o altro. L’importante è che sia musica di qualità, non banale, che piaccia al bambino e che l'ascolto sia un'esperienza piacevole, di gioco e divertimento tenendo presente di evitare l'utilizzo della musica come costante sottofondo. Ma attenzione: per i genitori, non si dovrebbe trattare solo di scegliere qualche CD, quanto di creare un ambiente adeguato a favorire le prime scoperte musicali e la naturale inclinazione dei bambini per la musica ed esplorare le sonorità dell'ambiente. Via libera, dunque, anche all'offerta di oggetti di uso quotidiano in grado di produrre suoni, al canto (insieme) di canzoncine e filastrocche, alla possibilità, per il piccolo, di sperimentare i primi movimenti "a ritmo di musica".