Sono sempre più numerosi i genitori che, causa impegni professionali di entrambi olgono e non possono contare su una rete familiare di supporto, sono stati costretti a portare propri figli in asilo nido sin dai primi mesi di vita del piccolo.
Ma ce ne sono altri per i quali si è avuta la possibilità di tenerli a casa con se, con i nonni o con una baby-sitter. Per tutti prima o dopo arriva il momento di fare il passaggio verso una struttura protetta come il nido e la scuola dell’infanzia dove la didattica si propone la crescita e l’autonomia del bambino.
I bambini che hanno raggiunto i 3 anni sono dotati di abilità motorie e cognitive per affrontare le regole quotidiane in totale autonomia, come fare la pipì e tirarsi su le mutandine e i pantaloni, lavarsi i denti, allacciarsi il giubbotto, mangiare da soli, rimanere partecipi per le attività didattiche nella programmazione delle educatrici
I bambini in questa prima fase della loro età hanno imparato ad osservare delle piccole regole, a sentirsi parte del piccolo gruppo di amici e del grande gruppo composto anche da adulti, sono in grado di relazionarsi sia con i loro pari che con gli adulti con cui hanno interagito e li hanno seguiti fino ad ora
La fase di transizione dal nido alla materna può essere emotivamente difficile
In quanto il rapporto delle presenze cambia, dove una sezione è composta da almeno 18/20 bambini che non sempre possono essere aiutati e supportati in tutto avendo il personale insegnante ridotto rispetto all’asilo nido, talvolta si verifica carenza di insegnante di sostegno per i casi più specifici e devono raggiungere giorno dopo giorno la totale autonomia.
I genitori possono agevolare il passaggio all’ambiente nuovo stimolando i bambini, durante le vacanze estive, comunicando dove andranno, come si chiama la nuova scuola, sulle attività ed i nuovi “compagni di banco”, cercando di stimolarlo sempre più nelle sue attività quotidiane.
Possono stimolare i bimbi con la fase della vestizione, scegliere con autonomia i giochi da portare in vacanza, rispettando i loro tempi perché solo così impareranno ed evitando di portarli in braccio perché la sicurezza e il calore che provengono dalle braccia materne della mamma possono complicare il passaggio all’insegnante che deve agevolare quanto più possibile l’ingresso nella struttura.
È sempre consigliato ai genitori di non trattenersi troppo sull’ingresso al momento dell’accesso del proprio bambino, rassicurandolo con la promessa che sarete via per comprare giochi, vestiti e cibo da fargli trovare al ritorno a casa.
I bambini di quest’età non hanno ancora la percezione del tempo anche se non è consigliato dire che tornerete presto e farete in fretta le comissioni, imparano subito che sono delle piccole bugie.
Sarà normale che ci sia un moto d’emozione e senso di colpa quando li lascerete a scuola nel loro primo giorno ma queste sensazioni si attenuano man mano e soprattutto saranno sempre meno preponderanti vedendo che il bambino entra con gioia ed impazienza per trovare i suoi compagni e la sua dimensione di gioco e studio.