Spesso verso i 2 anni i bambini iniziano a mordere.
"Che il morso sia per scherzo, gioco o rabbia non importa: va 'bloccato' in modo fermo e deciso dal genitore" sostiene Laura Pettenò, psicologa e psicoterapeuta.
Ecco i suoi consigli su come fare.
Tra i comportamenti del pargolo, che spesso spiazzano mamma e papà, ci sono i morsi.
Quasi all'improvviso, il piccolo che prima 'addentava' solo i suoi giocattoli o gli oggetti intorno a lui per esplorare il mondo, inizia a mordere il fratellino, l'amichetto del nido, il cuginetto e perfino il genitore.
Di frequente, i dentini disegnano 'piccoli orologi' sulla pelle del malcapitato di turno senza un motivo apparente, durante un momento di gioco, a casa, al parco o all'asilo. Che cosa deve fare l'adulto davanti a un piccolo morsicatore che magari sorride felice senza rendersi conto di aver fatto del male?
Se un bambino morde, l'adulto deve intervenire bloccandolo immediatamente
Non ha dubbi sul fatto che sia indispensabile da parte dell'adulto 'bloccare' questo comportamento Laura Pettenò, psicologa e psicoterapeuta, e coautrice, con Roberta Mariotti, del volume Genitori in pratica, Manuale di primo soccorso psicologico per aiutare i propri figli nei problemi quotidiani (Erickson).
“In questa fase della crescita, il bimbo può mordere con naturalezza, per molti aspetti è ancora un comportamento fisiologico e, come adulto, è possibile capirlo. Tuttavia, è fondamentale aiutarlo a smettere appena si manifesta un episodio del genere - dice la psicologa che è anche docente presso l'Università di Padova.
"È assurdo dire, ok, ha bisogno di conoscere il mondo e morde gli altri... Anche se il bimbo fa una cosa 'naturale', crea un disagio a un altro bimbo o a un adulto e questo non può passare”.
Il genitore deve spiegare al piccolo che può mordere un oggetto, ma non una persona perché fa del male
Per la psicologa, è importante tenere presente che un conto è mordere un giocattolo (un comportamento ancora tipico per la fascia d'età) e altra cosa è invece dare un morso a un essere vivente. Questa differenza deve essere compresa bene anche dal bambino.
“Quando l'azione è già avvenuta, il genitore non deve mai lasciare correre ma dire molto chiaramente al figlio: 'Hai fatto male a mordere quel bimbo, non puoi fare così, non va bene mordere gli altri'. L'adulto deve far capire al bimbo che quello è un confine, piuttosto è meglio mordere un oggetto, ma non una persona” dice la psicologa.
Tutte le volte che il bambino morde, il genitore deve ripetergli che è sbagliato. La ripetizione è fondamentale nel far apprendere un comportamento.
Se il bimbo non si confronta con una risposta ferma e decisa da parte della mamma (e uguale e coerente, ogni volta che capita una situazione del genere), non smetterà mai di mordere.
Sul piano educativo, secondo Laura Pettenò, se un gesto è ripetuto, in modo perseverante, il bimbo lo apprende. La ripetizione funziona, infatti, come rinforzo per ogni comportamento, anche se negativo.
Quindi, tutte le volte che il bimbo morde qualcuno, che si tratti di un amichetto, cugino o di un adulto, è indispensabile dirgli subito che non si fa.
“Un atteggiamento coerente e costante ogni volta che si verifica lo stesso tipo di episodio aiuta il bambino a capire che non è bene mordere”, dice la psicologa.
Quando si parla al piccolo bisogna tenerlo fermo e guardarlo dritto negli occhi. Così l'ordine di non mordere sarà più chiaro
Quando il bimbo morde, pur se 'scherzando', la disapprovazione del genitore deve essere evidente (vietato ridere!). Ma le parole, da sole, non bastano, soprattutto se il pargolo ha 2 anni o poco più.
“Occorre bloccarlo anche fisicamente, guardarlo bene, dritto negli occhi, e comunicare a livello non verbale il divieto. In questo modo, l'ordine di non morderepassa molto meglio - spiega la psicoterapeuta. E mai rimproverare un bambino da lontano e senza contatto visivo: se non c'è relazione fisica il messaggio fatica ad arrivare".
Al contrario, è necessario focalizzare il bimbo sulla mia posizione di adulto, tenerlo in braccio, guardarlo, creando una sorta di rituale... Ci si abbassa, per esempio, si prendono le manine del bimbo e, cercandolo con lo sguardo, si ripete a bassa voce 'Non si fa!' ben scandito”, dice l'autrice.
Quando il bambino morde per rabbia il genitore deve intervenire calmando il bimbo, prendendolo in braccio e parlandogli
In alcuni casi, la tendenza a mordere esprime anche rabbia, un'emozione naturale che il bimbo manifesta però attraverso la gestualità perché non ha ancora una buona padronanza del linguaggio.
“Un atteggiamento comune è quello di scagliare gli oggetti o batterli tra loro. Ma può anche capitare che la reazione del bimbo al suo disagio sia, invece, quella di mordere”, spiega la psicologa.
Secondo l'esperta, il morso esterna quella frustrazione che il bimbo prova, quando, per esempio, non ha ottenuto soddisfazione a un suo bisogno. Tuttavia, non è detto che debba essere, per forza, colmato.
“Anche in questo caso, quindi, il compito del genitore è modulare questo tipo di reazione passando il messaggio che non va bene mordere. E, possibilmente, dovrebbe dare sempre lo stesso feedback al figlio - dice la psicoterapeuta.
In ogni caso, indipendentemente dal fatto che il morso sia espressione di rabbia o una sorta di scherzo, il comportamento del genitore dovrebbe mantenere la stessa sequenza (calmare il bimbo, prenderlo in braccio, metterlo giù e parlargli).
“Quando è più tranquillo, occorre incanalare la sua attenzione verso qualcosa che lo distragga... Perché a 2 anni e mezzo, per il passaggio da una emozione all'altra, ci vuole tempo”, dice Laura Pettenò.
Quando morde un altro bambino e questo reagisce, l'adulto non deve intervenire, così il piccolo capisce che i suoi gesti hanno delle conseguenze
Quando la 'vittima' dei dentini del bimbo è un compagno dell'asilo o un amico della sua età, può accadere che la reazione del destinatario dei morsi metta fine a questa abitudine.
“Noi siamo tutti in relazione, in questo senso il piccolo deve capire che se fa qualcosa di antipatico a un altro, ci può essere una conseguenza.
Se chi ha subito il morso, per esempio, gli dà uno schiaffone, o gli tira i capelli, il feedback sgradevole è immediato.
A volte, il meccanismo si risolve da solo, quando chi è stato morsicato reagisce con violenza. In questo caso, l'adulto non dovrebbe intervenire perché può portare a risolvere le cose in modo definitivo”, dice la psicologa.
Se morde la mamma per gioco e affetto, va comunque fermato. L'adulto deve sempre porre dei freni quando il bambino supera il confine del gioco
In questa fascia d'età, talvolta il bimbo inizia a mordere (con aria giocosa) anche la mamma o una figura familiare.
“Se durante un gioco, il bimbo perde il controllo e morde forte la mamma, è necessario bloccarlo e fargli capire che nella relazione questo non è accettato perché è troppo”, afferma l'esperta.
Di fatto, quando la dimensione del gioco è chiara, il piccolo intuisce che ha superato un confine, e l'attività si interrompe e si perde.
Secondo la psicologa, l'adulto deve essere consapevole e fare molta attenzione a quando arriva il momento di fermarsi. Se la situazione è divertente, infatti, per il bimbo è molto difficile farlo.
“Il bimbo non è un piccolo adulto, non può autoregolarsi in ogni cosa. Per questo, spetta al genitore guidarlo fuori da un problema" conclude Laura Pettenò.