È una festa che in genere piace tanto ai bambini, soprattutto più grandicelli, ma che potrebbe anche far paura, specie a bimbi di età inferiore ai 5 anni, che potrebbero non comprendere certe ambientazioni o manifestazioni.
La pedagogista Elena Urso suggerisce come comportarci.
Di solito ai bambini piacciono le ‘cose paurose’ ed è per questo che la festa di Halloween, dai tratti a volte macabri e spaventosi, li diverte così tanto. Perché, sperimentando determinate emozioni, i bambini imparano ad esorcizzare le loro paure e a gestirle. Ma non sempre succede così: se il bambino mostra di non gradire certe manifestazioni, il consiglio della pedagogista Elena Urso è quello di evitare stress inutili.
Perché ai bambini piacciono le ‘cose paurose’
Sembra che i bambini siano proprio attratti da ciò che appare mostruoso e pauroso. Perché? “Perché la paura è un sentimento che il bambino inizia a conoscere molto presto e al quale ha bisogno di dare una concretezza” spiega Elena Urso: “è per questo che, già dai 3 anni, la paura viene concretizzata nel mostro sotto il letto o nel fantasma.
In questo modo tutto quel che fa paura e che appare troppo astratto, ingestibile, incontrollabile, viene trasformato dal bambino in una ‘cosa’ fisica, alla quale dare un nome, in modo che sia più facile affrontarla e gestirla. Partecipare ad una festa paurosa o travestirsi da scheletro, come succede ad Halloween, diventa allora quasi un rito catartico, liberatorio, che il bambino sente il bisogno di vivere per poter imparare a convivere con le sue paure ed esorcizzarle".
Un po’ come quando si legge una fiaba in cui compare il ‘cattivo’, che ha la funzione di consentire al bambino di sperimentare quel che di pauroso una certa figura rappresenta. E proprio per questo non deve essere ‘addolcito’ dal racconto della mamma, ma lasciato in tutta la sua cattiveria.
"Nel caso di Halloween, oltre a streghe e fantasmi, entra in gioco il tema della morte, della quale dagli 8-10 anni in poi i bambini acquisiscono consapevolezza. Essere immersi in un’ambientazione così tetra aiuta allora i bambini ad avere un avvicinamento giocoso al tema della morte e integrarlo nella loro vita, esorcizzando ancora una volta le loro paure”.
Nella festa di Halloween c’è inoltre il gusto del travestimento e del mascheramento, che, proprio come succede nella più nostrana festa di Carnevale, consente ai bambini di immedesimarsi in qualcosa o qualcuno che rappresenta anche l’opposto di quel che sono nella realtà: “Grazie al travestimento i bambini possono provare la sensazione di trasformarsi da docili in ‘cattivi’, da pavidi a coraggiosi, da esseri umani a maghi e streghe, sperimentando su di sé il gusto di ricoprire un ruolo che farebbe paura e, anche in questo caso, imparando a liberarsi da quelle paure” dice la pedagogista.
5 consigli per vivere al meglio la festa di Halloween con i bambini
1. Travestimenti: se non gli va, non forziamolo. “Ci sono bambini che in casa si divertono molto a travestirsi utilizzando teli e vecchi vestiti della mamma, ma non hanno la stessa disinvoltura quando si tratta di uscire dalle mura domestiche, dove al contrario potrebbero provare imbarazzo a mostrarsi in pubblico nei panni di un altro, nonostante siano immersi in uno scenario in cui un po' tutti sono travestiti” osserva la pedagogista. “In questi casi inutile forzare: potranno divertirsi ugualmente anche se andranno alla festa di Halloween nelle loro vesti”.
2. Maschere: se lo turbano, non le usiamo. Una cosa che invece potrebbe proprio spaventare i bambini, specie quelli più piccoli, sono le maschere. “Potranno anche essere le maschere dall’espressione più simpatica possibile (ma quelle di Halloween di solito tanto simpatiche non sono!), i bambini fino ai 3-4 anni non riescono a comprendere che si tratta di una ‘cosa’ finta che copre il viso, per cui quando qualcuno la indossa, per lui quello diventa il suo volto reale” dice la Urso. “Una visione che potrebbe incutere loro paura perché la maschera ha un’espressione fissa che non corrisponde ai vari sentimenti che un viso normale può rappresentare, inoltre la voce generalmente viene alterata e diventa più cupa e tenebrosa. Un’esperienza che potrebbe risultare ancor più traumatica se si tratta di un famigliare, perché all’improvviso non lo riconoscono più. Inutile provare a togliere e rimettere la maschera per fargli capire che si tratta di una finzione: se percepiamo che la maschera lo turba, mettiamola via”.
3. Coinvolgiamoli nei preparativi. Soprattutto con i più piccoli, di età inferiore ai 5 anni, prima di portarli ad una festa ‘mostruosa’, conviene raccontare in anticipo quel che vedranno e spiegare che si tratta di un gioco, una finzione, in cui ci si diverte a giocare a fare i mostri. Per farli entrare al meglio nell’atmosfera di Halloween, è bene coinvolgerli nei preparativi, ad esempio realizzando dei snack mostruosi, creando lavoretti o decorazioni a tema che porteremo alla festa.
4. Se sembra turbato, stiamogli vicino. Anche se avremo creato le condizioni migliori perché sia una festa divertente, non possiamo prevedere a priori quale sarà la reazione di nostro figlio quando vedrà tutta l’ambientazione ‘spettrale’. "Anche perché, fino ai 5 anni circa, i bambini, non sapendo ancora distinguere la finzione dalla realtà o identificare una situazione come temporanea, potrebbero restare spaventati a trovarsi di punto in bianco immersi in uno scenario così diverso dal solito" dice la pedagogista. "Per rassicurarlo, teniamolo accanto a noi, senza forzarlo ad andare insieme agli altri bimbi se non se la sente; a volte basta lasciargli un po’ di tempo per studiare la situazione ed abituarsi alla novità, dopodiché sarà lui stesso ad andare a giocare con gli altri".
5. Se però proprio non gli piace, meglio andar via
Se così non succede, anzi il bambino mostra di sentirsi spaventato o a disagio a restare in quell'ambiente inusuale, la cosa migliore da fare è andare via. E riprovare l’anno prossimo.