Per comprovata esperienza le educatrici si raccomandano di evitare mentre i bimbi mangiano
frasi del tipo «Che cosa vuoi mangiare?» , «Mangia che fai contenta la mamma», «Se fai il bravo ti do la cioccolata» o «Non sporcarti!»
Qualche volta fanno i capricci, altre sono i genitori a dare delle brutte abitudini ai figli quando si è a tavola. «Partiamo dal presupposto che il pasto debba essere un momento conviviale e rilassante per tutta la famiglia. E ci sono tante piccole strategie per renderlo tale, ma soprattutto tante frasi da non dire per evitare di trasformarlo in un campo di battaglia».
FRASI DA NON DIRE AI BAMBINI A TAVOLA
1. «Che cosa vuoi mangiare?»
«Preoccuparci dei gusti dei nostri figli è corretto, ma non possiamo pensare di costruire il nostro menù sulla base delle loro preferenze: altrimenti dovremo sempre servire pizza e gelato a pranzo e a cena! Meglio proporre delle alternative: le verdure si devono mangiare, ma possiamo chiedere se oggi preferiscono le carote o i piselli, le zucchine o i fagiolini. Metterli di fronte a una scelta guidata li farà sentire più autonomi, ma allo stesso tempo li educherà a una corretta alimentazione».
2. «Mangia tutto quello che hai nel piatto!»
«Il cibo non deve diventare un obbligo e i bambini non devono essere costretti a mangiare per forza, anche perché devono imparare a riconoscere quando sono sazi. E questo stato può cambiare a seconda del giorno o dello stesso bambino. Meglio proporre una porzione ridotta e poi fargli fare un bis o dargli qualche altra cosa da mangiare, piuttosto che avventurarsi in un braccio di ferro controproducente per tutti».
3. «Mangia che fai contenta la mamma»
«No ai ricatti emotivi: il cibo non deve essere legato alla soddisfazione degli altri. Quando diciamo al piccolo che se mangia tutto, o un particolare alimento, ci farà felici e lui non vuole si sentirà frustrato perché penserà di dispiacere a qualcuno a cui lui vuole bene. Il pasto non dev'essere un compito, ma un momento conviviale e di piacere».
4. «Se fai il bravo ti do la cioccolata»
«Così come non è un compito da portare a termine per la soddisfazione degli altri, il cibo non è nemmeno una ricompensa. Tra l'altro, quando è inteso come premio si tratta spesso di cibo spazzatura: è difficile che si premi un bimbo con una carota! Questo però è un elemento ancor più deleterio che va a incidere sulla corretta educazione alimentare dei piccoli».
5. «Se non mangi tutto non ti faccio vedere la tv»
«Anche in questo caso, non ci deve essere un premio perché si mangia tutto. Sbagliatissimo poi è far mangiare i piccoli di fronte a degli schermi, dalla televisione ai tablet, o farli giocare durante il pasto. Questo, infatti, deve rimanere un momento di condivisione in famiglia e deve essere preservato».
6. «Finché non lo mangi rimani seduto a tavola»
«Ricordate che i bambini tra i due e i cinque anni sono soggetti alla “neofobia”, cioè alla paura di sperimentare cose nuove, tra cui anche i cibi. Più li si obbliga a mangiare, più il loro timore e la loro resistenza nei confronti di quegli alimenti aumenterà. È invece bene invitarli con dolcezza ad assaggiare ciò che hanno nel piatto ed è importante che siano le stesse cose che stanno mangiando anche gli adulti. Vedendo la mamma e il papà che mangiano la stessa cosa di cui loro hanno paura, si rassicureranno. Un altro modo per invogliarli è quello di coinvolgerli: preparate insieme i pasti e chiedete a loro di apparecchiare, così si sentiranno più invogliati ad assaggiare ciò che loro stessi hanno preparato».
7. «Non ti piacciano le verdure? Tanto le mangi sempre anche se non le vedi!»
«Un altro errore è quello di ingannare i piccoli nascondendo ciò che a loro non piace all'interno delle ricette, senza dirgli che cosa c'è dentro. È meglio riproporre lo stesso alimento che loro dicono di non volere in forme diverse per farli abituare a gusti e consistenze differenti. Ad esempio, se sono restii a bere il latte, potete preparare uno yogurt per merenda. Le carote possono essere servite cotte, crude, al forno come chips, ma anche dentro al riso con i piselli o sotto forma di crema».
8. «Cos'hai mangiato oggi a scuola?»
«È sicuramente importante informarsi su cosa hanno mangiato durante il giorno, ma non è la prima cosa che si deve chiedere a un bambino quando lo si va a prendere a scuola. Meglio sapere com'è andata e che cosa ha fatto in classe; altrimenti il cibo assumerà un valore troppo grande rispetto alle sue emozioni e a ciò che sta vivendo in quel momento».
9. «Finisci presto che dobbiamo andare»
«Mai mettere fretta ai bambini quando mangiano: hanno i loro tempi e può essere frustrante per loro non riuscire a mangiare alla velocità richiesta».
10. «Non sporcarti!»
«Soprattutto i bimbi più piccoli devono poter manipolare il cibo per conoscerlo e averne meno paura. Evitate di far diventare il momento del pasto un evento di nervosismo: ovviamente senza esagerare, ma pensate che anche se ci sarà un po' di pastina sparsa, non sarà certo un dramma».